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Palabras en el viento

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Poserò la testa sulla tua spalla
e farò un sogno di mare
e domani un fuoco di legna

perché l’aria azzurra diventi casa
chi sarà a raccontare
chi sarà
sarà chi rimane
io seguirò questo migrare
seguirò questa corrente di ali”

FDA

Alle maschere che appaiono tutte le sere in televisione, devastando con parole senza senso il pensiero razionale, ogni forma di socializzazione e di partecipazione, seminando odio e mostrando disinteresse: voglio vederli espellere francesi e tedeschi, spagnoli e olandesi, nonché tutti gli altri comunitari che risiedono in questo deserto di idee senza un contratto di lavoro, a colpi di caterpillar decreti e beretta.

Resistere alle parole di queste caricature animate significa respingere la tentazione di una chiusura sulla propria identità che separi i nazionali dagli stranieri, che divida le culture, le storie personali, il sudore, il sangue, che stabilisca un’unità di misura per la dignità. L’immigrazione, i flussi migratori, non sono un problema ma una realtà profonda dell’umanità che è sempre esistita ed esisterà sempre. Non si tratta di avere un atteggiamento filantropico, di essere buoni coi forestieri, ma di desiderare la ricchezza prodotta dalla commistione di lingue e culture. Resistere significa creare legami tra tutti i “senza”: i senza tetto, i senza lavoro, i senza documenti, i senza dignità, i senza terra; tutti i “senza “che non hanno il colore giusto della pelle e una giusta pratica sessuale, e così via. Un’unione dei senza, una fraternità tra i senza, non per essere con ma per costruire una società in cui i senza e i con non esistano più.”

Da un’idea di Miguel Benasayag e Diego Sztulwark

Written by Ezio

2 novembre 2007 a 20:25

Pubblicato su Senza Categoria

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